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" Ligeia. Fuga nelle tenebre " di Gianni Donarelli, con le illustrazioni di Franco Donarelli, è un’antologia singolare, quasi uno zibaldone sotto forma di raccolta di novelle. L’autore gioca con le citazioni, con i riferimenti, omaggia Poe, si rifà alla mitologia classica, inserisce brani poetici e frasi nichiliste. I suoi personaggi scavano nelle miserie dell’animo umano. Sguazzano nel torbido della putrescenza che infesta il fondo di ogni mente avvelenandone i pensieri e non cercano redenzione, ma liberazione, che viene sovente identificata con l’abbandono della vita corporea. La morte vista come un rito di passaggio, una benedizione contro la maledizione della vita. Fra le novelle, spiccano per ironia, tecnica nerrativa e disincanto: Ligeia : un castello quasi sospeso nel tempo. Una malattia rara e poco conosciuta, la fantosmia, che solletica i sensi con odori immaginari che conducono chi ne è affetto ad avere comportamenti violenti e pericolosi. Un amore travolgente e devastante che scoppia fra gli ultimi esponenti di una stirpe dannata. Un dio beffardo che giudica e punisce in maniera incomprensibile e arbitraria, il cui simulacro, che ha le fattezze di un Pinocchio gigante e maligno, giace nelle segrete della dimora. Un delitto. Una punizione. Un ricordo traumatico, rimosso, ma ancora presente. Un omaggio sentito e lisergico all’opera di Poe. Hop-Frog : nuovo tributo all’opera di Edgar Allan Poe, stavolta omaggiato nella sua vena più ironica e dissacrante. In un futuro non troppo lontano, uomini e robot convivono più o meno pacificamente. La natalità della razza umana è vicina allo zero e il Governo premia le coppie con almeno tre pargoli con vitalizi sostanziosi. Satiro, un acrobata che si esibisce in spericolate evoluzioni a bordo di una vecchia motocicletta, rimane coinvolto in un disastroso incidente durante il quale perde le gambe ed entrambi i testicoli. Gli arti gli verranno rimpiazzati con delle protesi robotiche a buon mercato che lo costringeranno a camminare con un’andatura fatta di saltelli e piroette (come l’Hop-Frog di Poe, per l’appunto). La fidanzata, Moana, lo lascia per sposare Calandrino, un cretino che, però, può metterla incinta garantendole le tre gravidanze che le permetteranno di vivere di rendita. Il suonatore di storie : un anonimo menestrello viene incitato da una folla invisibile a raccontare delle storie. Questo invito da il via a una serie di brevi spaccati che con precisa, cinica maestria descrivono la vacuità dei rapporti sociali, la ripetitività dell’esistenza e la futilità della vita umana. Danza macabra : indiscutibilmente il racconto più complesso, ricco di citazioni, profondo e intellettualmente impegnativo della raccolta. Un viaggio fra passato e presente, fra figure mitologiche e allucinazioni lucide e vivide. Un’ardita metafora che ruota attorno all’ingiustizia della nascita e alla liberazione apportata dalla morte. Dialoghi taglienti, immagini potenti per descrivere il labirinto di una mente disturbata e i mostri che vi albergano. Enea Vlad, schizofrenico e geniale, diviene il simbolo di un’umanità sofferente che trova la libertà solo nel trapasso. Potete acquistare il libro su: - Amazon - Mondadori - Feltrinelli Biografia Giovanni ( Gianni ) Donarelli, nato a Sora il 31-01-1950. Professione: medico chirurgo, ex ospedaliero in pensione, attualmente operativo in regime libero-professionale. Specializzazioni in Cardiologia, Medicina dello Sport, Agopuntura Cinese. Obbligato, nel 2020, dal Covid a un lungo periodo di forzata inattività, si è dedicato al progetto ideativo di un apparecchio per la rianimazione cardio-polmonare sfociato infine nella registrazione, il 04-01-2024, del Brevetto Unitario Europeo n° EP3925589. Ispirato poi dal racconto di Edgar Allan Poe, La Morte Rossa, che purtroppo imperava in quel buio periodo pandemico, come attività collaterale ha scritto Ligeia-Fuga nelle Tenebre e Danza Macabra, prima e unica esperienza letteraria. Trascorsa la bufera della Morte Rossa, è tornato gradualmente alla vita precedente, con il sapore nostalgico delle lunghe ore ossessive trascorse alla tastiera.
"Detti e suddetti" di Pandora De Albertis e Tommaso Sommato è un'opera che esplora espressioni e modi di dire rari e quasi sconosciuti, rivisitati con ironia e accompagnati da disegni di Andrea Clanetti. Gli autori ci guidano attraverso un viaggio affascinante e scanzonato tra proverbi e motti popolari, ricostruendo in modo pseudo-storico le loro origini. Il libro è suddiviso in vari capitoli, ognuno dedicato a un particolare modo di dire. Ad esempio, esplorano espressioni come "vivi e lascia vipere" e "nel bis-sogno si vede l'amico", passando per "chi si accontenta rode" e "non ci sono più le quattro stazioni", fino ad arrivare a "chiappe chiare, amicizia lunga". Ogni espressione è accompagnata da una ricostruzione dettagliata e credibile della sua origine, arricchita da un tocco di umorismo. Gli autori, coadiuvati dall'illustratore Andrea Clanetti, si cimentano con la creazione di un'opera unica e divertente, che invita il lettore a riflettere sulle sfumature della lingua e della cultura popolare. L'appendice del libro rievoca le gesta e i trascorsi dei personaggi celebri citati nell'analisi etimologica e sociale dei vari proverbi esaminati. "Detti e suddetti" è un'opera sui generis che offre una lettura leggera e stimolante, perfetta per chi ama scoprire nuovi significati e approfondire la conoscenza dei modi di dire italiani. Un excursus dotto ma scanzonato attraverso svariati modi di dire, detti e motti popolari, rivisti attraverso la lente dell’ironia. Un’opera divertente e sui generis, nella quale gli autori, coadiuvati da un ottimo disegnatore, si cimentano con la ricostruzione pseudo-storica dell’origine dei più noti modi di dire (da “vivi e lascia vipere” a “nel bis-sogno si vede l’amico”, passando per il verissimo “chi si accontenta rode” al giocoso “non ci sono più le quattro stazioni”, fino a giungere al politically uncorrect “chiappe chiare, amicizia lunga). Con perizia di dettagli, ricorrendo a ricostruzioni storiche assolutamente credibili, De Albertis e Sommato portano per mano il lettore in un giro sulla giostra dell’almost true (quasi vero), concludendo questa mirabile operazione letteraria con un’appendice dove vengono rievocate le gesta e i trascorsi dei personaggi “celebri” citati nell’analisi etimologica e sociale dei vari proverbi presi in esame nel testo. Potete trovare tutte le informazioni sul libro: - www.dettiesuddetti.it Potete acquistare il libro su: - Amazon - Feltrinelli - Mondadori - IBS BIOGRAFIE Pandora De Albertis Donna dai molteplici talenti e interessi, Pandora è una rinomata linguista e appassionata studiosa della cultura popolare e folcloristica in tutte le sue forme, nonché instancabile investigatrice di misteriosi arcani lessicologici e ricercatrice indefessa di significati reconditi, dimenticati o travisati. Laureatesi in Lettere e Filologia Classica nella più piccola università d’Europa, ottiene una borsa di studio che le permette di fare un dottorato in Archeologia dei papiri e tomi antichi. Amante dei viaggi e delle culture allogene, si specializza nel ramo della semiotica degli idiomi e delle civiltà latine, e questo la porta a collaborare con numerosi atenei di tutta Europa. Tommaso Sommato Fine conoscitore di codici e codicilli, Tommaso Sommato è quello che gli statunitensi definirebbero un “self made man”. Dopo la laurea in Lettere Classiche e Storia delle Religioni ed una successiva specializzazione in Scienze Archivistiche e Librarie, inizia un dottorato in cui si dedica alla messa a punto teorica e implementativa di un nuovo sistema di inventariato per le biblioteche. Successivamente rivolge la sua attenzione ai volumi antichi, in particolare ai codici di epoca medioevale, fino a diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale per tutto quello che riguarda la consultazione di manoscritti, pergamene e altri supporti arcaici. Andrea Clanetti Andrea Clanetti è un artista italiano di respiro internazionale, che espone spesso le sue opere nelle fiere d'arte contemporanea e in mostre europee, in particolare in Belgio, Francia, Regno Unito e Italia. Il suo stile e le sue tecniche traggono ispirazione dalla Street e dalla Pop art, ma cercando di cogliere il rovescio dei motivi pop light, tanto è vero chealcuni dei suoi lavori sono stati descritti come Pop art “oscura”. Le sue composizioni cercano di catturare un momento di realtà sospesa, spesso cercando un'emozione più che una narrazione. Il cinema e la musica sono per lui inesauribili fonti di ispirazione. Le sue immagini provengono da ricordi stratificati di fotogrammi di film, cartoni animati e vecchi disegni.
“Dall’asfalto le poesie salgono in aria” afferma Guida consegnando ai versi che arrivano dall’anima un potere veicolante che ci trasporta tra passioni e dolori e attirano la nostra attenzione in un turbinio di emozioni e sentimenti cui restituisce il brivido del sentire e ricordare ciò che è dentro noi nascosto. “Lasciarsi andare senza sfuggire alcun momento” e tutto si traduce in “Atmosfere mediterranee”: colori forti che si alternano a tenui sfumature; immagini evanescenti ma che si stagliano indelebili nella memoria e nell’anima di chi legge; senso del tempo che fugge via; istantanee di sentimenti messi a nudo, passioni intense e sensazioni sospese e inafferrabili sono il fil rouge di tutta la raccolta. Versi che riescono a “disegnare l’immobile” e che ti lasciano con “ancora mille viaggi da fare”. Isidora Fortunati e Andrea Forzoni L'agile libro-oggetto di Domenico Guida - amabilmente presentato da una Nota ai titoli dei capitoli e da una Prefazione e un'Introduzione che ne spiegano subito il territorio, aperto ad un'appassionata multimedialità corredata da QRcode - non comporterebbe ulteriori approcci, se non di simpatia immediata del lettore, invitato ad affacciarsi a questi versi vulcanici agìti da una gioia essenziale. Dicevo libro-oggetto in quanto non solo supporto di una entusiasta meccanica del sentimento, ma anche di alcune elaborazioni fotografiche di scatti leggiadri che fanno meditare sull'amore del poeta (musico e graphic-novelist) ai colori diurni, all'aria al sole al mare, all'ala d'aereo allusiva all'aspirazione spirituale. Ad una ripetuta lettura della raccolta si materializzano due contrassegni coinvolgenti: una sonorità mattinale e giocosa del verso non esente da tocchi metafisici; un ritmo incalzante di canzone ininterrotta sostenuta - direi - da un orgoglio battente e fragile, disposto a mettersi costantemente in gioco nella promessa amorosa. Se si volesse - un po' artificiosamente - richiamare presunti compagni di viaggio, anzi tutori paterni del Guida, citerei al volo Prévert, Peynet (in flash), Saint-Éxupery, e magari (smussati) Boris Vian e Arthur Cravan. Ciò per la vivacità comunicativa di un verso che coniuga freschezza e amore al vivere, sventando le scontatissime minacce esistenziali care alla maggioranza autoriale. Ma non per scansare una filosofia lirica e propositiva, con chiaroscuri che qua e là evocano un vivido respiro: "Sì! Far finta che non ci sia vertigine / Per non aver paura dell'abisso / Di quel che ancora non si è vissuto / Per il desiderio che accada ciò che si è già voluto / Per filtrare, migliorarsi, lasciarsi fare, / Lasciarsi amare e prodursi nuovamente [... Siamo complici di una vendetta sottile / Una lama d'amore / Una forma d'arte forgiata d'altrui errore ...]" Cito un paradosso gentile del poeta, che a un certo punto frena le espansioni dell'amata: "Perché sono io che voglio godere ora / Del semplice ammirarti: / Del come cammini, come guardi, come stai nel tuo mondo, / Cosa pensi, cosa canti, cosa ascolti, come lo dici, / Come ti esponi alla vita" [...] Darei dunque all'istanza di solare e cosciente sentimentalità di questa poesia il tono della madreperla, che coordina le sottili sfumature cromatiche secondo uno dei minimi possibili misteri estetici del cosmo. Agostino Raff
In un saggio di 28 brevi capitoli più un epilogo, Ciro Caiazzo analizza con senso critico e attitudine enciclopedica le domande che l’umanità si pone da sempre su Dio. Esiste davvero un Dio? E perché permette che nel mondo ci siano le guerre, le malattie, le catastrofi naturali, la sofferenza e la morte? Perché dobbiamo amare un Dio che si dimostra indifferente? Chi ha dato alla Chiesa il mandato per intermediare tra l’uomo e un Dio che non lo ama? Attraverso una lucida analisi dei vari aspetti salienti della religione, della natura, in definitiva dell’esistenza stessa degli esseri umani, anche facendo ricorso alle pagine dei grandi pensatori della storia, l’autore porta avanti la sua tesi: Dio non ama gli esseri umani e con la vita gli ha fatto un regalo avvelenato. In un quadro di disinganno all’apparenza desolante, l’autore salva solo l’amore, l’autocoscienza e l’immaginazione, tre caratteristiche tipiche della specie umana, che possono conferire un senso alla vita, restituendole dignità e giustificazione. Tuttavia, conclude Caiazzo, anche da una prospettiva agnostica in cui la religione è un inganno e l’indifferenza divina è totale, l’umanità non è affatto perduta: basta sostituire i precetti “Ama il prossimo tuo” con “Rispetta il tuo simile”, “Ama il tuo Dio” con “Rispetta la natura” e la parola “Amore” con la parola “Solidarietà”. Questa è l'ultima opera di Cira Caiazzo, e, come nei saggi precedenti, l'autore esprime la sua disillusione nei confronti di un Dio che ha imposto una modalità di creazione insufficinete e incompleta. Caiazzo, da vero agnostico, ritiene che il Creatore, figura quanto mai fantomatica e immaginifica, abbia creato l'Uomo come un predatore, che lotta fin dagli albori dei tempi per la sopravvivenza. La natura violenta della razza umana la rende schiava di lotte e guerre, rendendo di fatto l'essere umano una creatura altamente imperfetta che annaspa sotto lo sguardo, appunto, di un Dio assente. L’opera di Ciro Caiazzo è un interessante trattato che cerca di dare risposte attendibili a domande che hanno accompagnato la vita degli esseri umani fin dagli albori. Il libro è un saggio filosofico, introspettivo, dotato di un fascino inquietante. L'autore utilizza, infatti, il suo talento per sottrarre all'umo la millenaria illusione che esista un Dio padre amorevole, sensibile al destino dei suoi figli. A tal fine l'autoe sii impegna per descrivere e analizzare il mondo che lo circonda, denunciando la cruda realtà in cui vive l'uomo: una natura ostile, una genia ostile e un Dio indifferente. Potete acquistare il saggio su: - Amazon - IBS - Mondadori - Feltrinelli Biografia:
In un passato vicino e tangibile, la Terra viene attaccata da un'oscura e spietata forza aliena. I protagonisti della storia sono David e Mary, due ragazzi che si innamoreranno e costruiranno una famiglia durante i difficili anni dell'occupazione extraterrestre. Insieme alle loro figlie, una naturale e l'altra adottiva, i coniugi Taylor guideranno la resistenza contro gli invasori, riuscendo, alla fine, a sconfiggerli, grazie a battaglie incentrate sull'astuzia e a invenzioni rivoluzionarie capaci di garantire la sopravvivenza dell'umanità. I riferimenti ai classici del genere non mancano (come a "La guerra dei Mondi" e a "Visitors", la mitica mini serie degli anni '80), ma il testo contiene anche dei pregevoli spunti sociali, come a esempio l'esplicito riferimento alla pandemia Covid-19 (che diventa un'arma impiegata dagli invasori per decimare i terrestri) e alla Resistenza, così palesemente ispirata alle azioni partigiane. Il romanzo è acquistabile su: - Mondadori - Feltrinelli - Unilibro - IBS Biografia: Lorenzo Bonfante, nasce a Cerea (VR) il 21 luglio 1946. Diplomato in ragioneria e laureato in sociologia a Urbino. Lavora per 50 anni come Consulente Del Lavoro, nel settore d ella gestione delle risorse umane. Per una questione squisitamente caratteriale, non andrà mai in pensione. Da diversi anni si dedica alla scrittura di racconti e romanzi di fantascienza. Per saperne di più: www.studiobonfante.it Ha all'attivo i romanzi: - Sono tra noi - Il virus riparatore - Soccorso Alieno - Posso chiamarti mamma (ne hanno parlato nella TV locale) - Colpo di fulmine
"Racconti tra passato e futuro" di Jagor si compone di due storie distanti nel tempo, ma legate dalla medesima ambientazione di taglio decisamente fantasy, anche se la seconda novella rientra a maggior titolo nel filone sci-fi. Nel primo racconto, dal titolo “Parsifal”, un cavaliere, reduce da una cruenta battaglia, si allontana dal luogo dove i suoi compagni d’armi hanno incontrato la morte, vagando nei boschi fino a trovare ristoro in una sorta di taverna. Qui verrà raggiunto da un potente stregone che gli rivelerà di aver catturato l’anima del suo miglior amico e costringerà Parsifal ad assecondare una sua richiesta per liberare lo spirito del compagno. Nella seconda novella, dal titolo “Cupi sono stati di recente i miei sogni” (titolo che altro non è se non un tributo al “Signore degli anelli”), l’autore trasporta il lettore in un mondo futuro e futuribile. In una realtà assolutamente distopica, i legislatori di una collettività fredda e alienata hanno deciso, per combattere le nevrosi, il dolore e la frustrazione derivante da una situazione economica e sociale fuori controllo, di sottoporre la popolazione a una cancellazione selettiva dei ricordi spiacevoli, una sorta di “reset” di fabbrica che azzera i dispiaceri e annulla volontà, intraprendenza ed emozioni. Un manipolo di uomini “liberi” si oppone a questa pratica organizzando una strenua e capillare resistenza che viene messa a dura prova e quasi fiaccata, nel momento in cui il loro capo viene catturato e sottoposto al nefasto e disumanizzante procedimento neurologico. “Racconti tra passato e futuro” di Jagor è un testo particolare, sia dal punto di vista concettuale, che da quello strutturale, essendo composto da due storie ambientate in epoche virtualmente molto distanti fra loro, ma unite da un filo rosso evidente e serrato: il rapporto dell’uomo con la memoria e con la morte. Sia il cavaliere Parsifal, che il capo della resistenza intenta a salvare i ricordi e la memoria dell’umanità, devono confrontarsi con i fantasmi del loro passato e con lo spettro incombente della loro dipartita. Le novelle redatte da Jagor sono intense, emotivamente coinvolgenti, sospese nel tempo, ammantate di fosca magia e parlano direttamente al subconscio del lettore. LINK DI ACQUISTO E DI CONSULTAZIONE https://www.calibanoeditore.com/libri/Racconti_tra_passato_e_futuro__Jagor BIOGRAFIA Da sempre scrittore per passione, nel 2022, Jagor (lo pseudonimo con cui si firma l’autore), decide per la prima volta di aprirsi al pubblico pubblicando due dei suoi racconti, esplorando mito storico e distopia fantascientifica. Sfruttando contesti immaginari, irreali e talvolta onirici, Jagor tenta di addentrarsi nel profondo dell’animo umano, frammentato dagli ostacoli che la vita gli pone davanti.
E’ uscito a dicembre l’ultimo libro di Valeria Acquarone, "ACQUE SOTTERRANEE", Echos edizioni, destinato come i precedenti a tenere i lettori con il fiato sospeso fino all’ultimo istante. Questa volta il mistero non è però dato da eventi magici o dimensioni fantastiche, bensì nasce da un fenomeno scientificamente dimostrato, anche se sconosciuto al grande pubblico. Partendo da questo evento, l’autrice crea una vicenda di grande suspense, nella quale piani temporali diversi si intrecciano, alternando momenti di vita contemporanea a corposi flash –back che conducono a tempi più o meno lontani, ma solo in senso cronologico, in quanto indispensabili per dare un senso a quanto avviene nel presente. La storia di Luisanna, spensierata ragazza del terzo millennio, è strettamente legata a eventi successi nel secolo precedente, ma l’ignoranza di quegli avvenimenti lontani rischia di compromettere per sempre la serenità della sua crescita. Solo la determinazione sua e di chi ha deciso di aiutarla porterà infine a dipanare i fili che riconducono a un passato drammatico, capace di proiettare la sua ombra distruttrice non solo su di lei, ma anche sulle generazioni future. Così Luisanna potrà ritrovare la serenità dei suoi verdi anni, tornando a viverla passione per il nuoto sincronizzato, senza più temere di trovare sul fondo della piscina inquietanti ricordi di un passato che lei ha non ha conosciuto, e purtuttavia la ricorda e la insegue per legarla ancora una volta a quanto è stato. Lettura ideale per un momento di evasione, ma anche di riflessione , “ Acque sotterranee” è indicato dall’adolescenza in avanti, suggerendo ai lettori di diverse età spunti di riflessione differenti, ma sempre coinvolgenti e stimolanti. Può essere ordinato in libreria, oppure acquistato su Amazon o direttamente dalla casa editrice Echos. LO PUOI ACQUISTARE SU: - AMAZON - MONDADORI - FELTRINELLI - IBS - ECHOS PRIME BIOGRAFIA DELL'AUTRICE: VALERIA ANGELA ACQUARONE Valeria Acquarone è nata a Milano, nel millennio precedente a questo. Nell’attuale sta imparando a vivere non senza qualche difficoltà. Dopo molti anni passati a Binasco, spinta dal desiderio di fiori, orto e cielo sulla testa è ritornata in città, al quattordicesimo piano di un palazzo, da cui vede ancora tanto cielo, oltre, quando è sereno, ai profili aguzzi o dolci di Alpi e Appennini. Ha due figli, quattro nipoti e l’antico marito, ma purtroppo non ha più gli amatissimi cani. Da sempre appassionata di scrittura, si è dapprima dedicata alla poesia, pubblicando con Pulcinoelefante e ottenendo numerosi riconoscimenti. Parallelamente ha collaborato con alcune riviste, cartacee e on line per approdare infine alla narrativa, con vari romanzi: Immaginario familiare (Marna edizioni), Le gabbie (0111 edizioni), Diritto d’asilo (Echos edizioni), I sentieri del tempo (Libeccio edizioni), Lo scialletto rosso (Proxima edizioni). Laureata in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano 8 luglio 1972 con 110/110 Dal 1978 insegnante di lettere di ruolo di lettere nella scuola media Diploma postlaurea in Psicologia della Scrittura ottenuto con corso triennale presso la Libera Post Università della Nuova Medicina di Milano giugno 1982 con 30/30. Già iscritta all’albo dei periti Dal 2000 Funzione Strumentale dell’area 3 ( servizio agli studenti) previo corso abilitante ( sua relaziome agli atti al corso di Formazione delle funzioni Obiettivo 2001-2002 organizzato dal CIDI in collaborazione con la Fondazione Cariplo e la Direzione Scolastica della Lombardia). Promotrice dell’iniziativa LIBRARSI, coinvolgente le 8 scuole e incentrato sulla lettura di un libro comune, e successive rielaborazioni, con cui ha ricevuto vari riconoscimenti E’ stata per più di 10 anni la Presidente della Biblioteca di Binasco, organizzandola vita culturale del paese, gestendo numerose manifestazioni, mostre del libro, incontri culturali con esperti di varia provenienza. Ha poi preso parte alla fondazione dell’Università del Tempo Libero, sempre a inasco, come docente di un laboratorio di Poesia, i cui allievi hanno anche vinto dei premi, e come allieva (acquerello, storia, inglese)
Ultima Fermata è un insieme di storie che parlano della fine come di un inizio. Voci che ci parlano dall'aldilà, dal posto accanto a noi sull'autobus, dalle pagine del loro libro, da un antro diabolico, da una vita che non hanno scelto. Perché il finale può essere del tutto diverso, se solo cambiamo il nostro punto di vista. Un viaggio attraverso le trame del destino, la mente, il disagio psicologico di chi sceglie di togliersi la vita, la ricerca di una identità, il tutto nel tono realista e leggero di chi sa che la normalità è spesso soltanto un costrutto. Citazione di copertina Ma un lettore si fida dell’autore, ne cerca il messaggio profondo, e pensa sempre che le cose “dovevano andare così”. O altrimenti, quando proprio il finale non lo capisce, si arrabbia con l’autore, si indispettisce, e passerà la vita odiando quel momento. Certo, mai aveva pensato a come potessero pensarla i personaggi. Biografia
“Scrivo queste pagine alla fioca luce del sole morente nel lungo giorno della mia vita perché a chiedermelo furono proprio loro: Yeshua e Maryam. Dovrò dire in queste pagine chi fu attorno a lui gli anni prima del processo a Yerushalàym, del perché gli fu accanto e di cosa accadde in quel tempo ormai lontano nella memoria, da chi è stato costretto alla fuga e di ciò che su di lui è stato mistificato per renderlo pari a YHW. Devo farlo perché non uno degli scritti di coloro che si appellano discepoli di Yeshua, corrisponde a ciò che è stato.” (Metzudah, 1926, frammento VI, 2b; poi: Codex LZ, I-7, in A.S.V.) Il Maestro faticava a riordinare i ricordi: voleva rendere tangibile prova scritta di ciò che accadde all’epoca in cui Yeshua calcava le polveri della nostra amata Canaan. Miracoli e prodigi da lui compiuti hanno riempito le pagine degli scritti di Markos, Matithyah, Kepha. Ma non uno solo di essi è stato compiuto nella realtà degli eventi. Tra poco il mio vecchio e stanco corpo seguirà quello di Myriam la Grande Madre. Ma farò sereno quest’ultimo viaggio perché lo compiremo con lui al nostro fianco… Partendo dal presupposto che misurarsi con la figura di Gesù non è una scelta semplice per nessun autore, si ravvisa nel romanzo di Marras una delicata risolutezza e una voglia, niente affatto irrispettosa, di analizzare la storia più raccontata al mondo non solo da un diverso punto di vista, ma da una differente prospettiva storica, sollevando un quesito quanto mai affascinante: per essere credibile il messaggio del Cristo, è necessario che egli sia un Dio? L’esempio, la predicazione, la sorte toccata a Yeshua ne fanno un uomo saggio, un Maestro e la sua normalità, sostiene l’autore, non avrebbe inficiato l’efficacia della sua predicazione. Da un Cristo uomo sarebbe nata una religione laica, forse più conforme alle necessità umane e meno vicina a un revisionato Pantheon latino. Marras confuta con grazia e fermezza miracoli, predicazioni pubbliche e luoghi evangelici, riportandoci un Gesù simile a quello che emerge dai frammenti dal tanto osteggiato e controverso Vangelo di Giuda. Un romanzo coraggioso, che non oltraggia le credenze di chi ha fede. Ben scritto e indiscutibilmente interessante, si rivolge ad un pubblico attento, esigente e soprattutto curioso. Biografia. Fabrizio Marras (Iglesias 1977) vive e lavora a Roma dal 1999. Ha iniziato a scrivere a 17 anni. Dopo aver approfondito i suoi studi in archeologia biblica e medievale con studi sulle tecniche e metodologie per il restauro e la conservazione dei beni archivistici librari, decide di dedicarsi alla scrittura di romanzi. Quel che resta di lui è il primo di una trilogia di controversi romanzi storici sulla vita di Gesù. Scavando tra le righe dei documenti pervenutici dai primi secoli di storia cristiana, Marras fa emergere una storia nuova e completamente sconosciuta alle masse, rivelando come e perché un uomo semplice come Gesù è stato trasformato in un Dio. "Quel che resta di Lui" di Fabrizio Marras è reperibile su tutti gli store on-line e nelle librerie: - IBS - Feltrinelli - Libreria Universitaria - Amazon